Signori macellai. Breve storia della guerra e di chi la fa by Jean Bacon

autore:Jean Bacon [Bacon, Jean]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Sociologia, Società, politica e comunicazione
ISBN: 9788889490075
editore: Elèuthera
pubblicato: 2006-12-27T23:00:00+00:00

“La buona volontà senza difesa è la sola politica che nessuno ha mai tentato… Il suo impatto potrebbe essere formidabile. Potrebbe elettrizzare tutti gli amanti della pace nel mondo. Soffierebbe uno spirito nuovo, altri Paesi seguirebbero questo primo esempio, e a poco a poco la fiducia verrebbe ricostituita, la situazione internazionale si trasformerebbe e tutto sarebbe possibile”.

Senza commento.

Oggi, questo disarmo progressivo, multilaterale e controllato, ormai di moda, è visto più di buon occhio dai circoli politici, ma non ha comunque maggior futuro. Non ci si potrà mai mettere completamente d’accordo su un’ispezione internazionale realmente efficace - anche se tecnicamente può essere presa in considerazione - per l’ottima ragione che essa costituisce un intollerabile attentato alla sovranità nazionale. Sottolineiamo, per inciso, la buffa coabitazione fra il patto, che implica fiducia, e il controllo, frutto della diffidenza.

Il disarmo settoriale non ha maggiori possibilità di successo. Non per questo si desiste dal metterlo in atto, con i ben noti risultati. Esso ha in sé il germe dell’insuccesso. Supponendo che si giunga a un’intesa sul divieto di questa o quest’altra categoria di armamenti, come è possibile vietare in anticipo le armi ancora sconosciute? Come prevedere in un protocollo le future scoperte di tecnici e ricercatori? Bisogna proibire agli inventori di inventare?

Infine, troviamo il disarmo completo e integrale, attraverso l’eliminazione di tutte le armi. Il presidente Giscard d’Estaing ha fatto bene a sorriderne, riprendendo in merito la classica similitudine: sopprimere le armi nel mondo sarebbe come sopprimere in Francia le forze di sicurezza. Non è serio(4).

Tuttavia vogliamo far rispettosamente notare al presidente Giscard d’Estaing che tale argomentazione presenta una piccola falla. Gli armamenti, sul piano internazionale, corrispondono, sul piano nazionale, alle armi individuali, e non alla polizia di quel Paese. Quest’ultima, che si colloca al di sopra dei cittadini, corrisponderebbe a una forza internazionale posta al di sopra degli Stati; una forza che non esiste, o esiste solamente in alcuni casi specifici, accuratamente «limitata», dotata al massimo di mezzi ultraleggeri, e perciò nell’impossibilità pratica di operare.

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